14 Feb Mirko e Stefano, con noi oggi e domani
Il dolore non si dimentica e un dolore così non si può dimenticare… non si deve dimenticare.
Quando una persona ci lascia, quando non è più qui e non possiamo più toccarla, o sentire la sua voce… sembra scomparsa per sempre. Ma un affetto sincero non morirà mai. Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola.
Un anno fa ci lasciava Mirko Pelizzer, il suo sorriso non lo dimenticheremo mai… è il sorriso di chi lotta, di chi ama la vita e di chi l’ha amata fino all’ultimo giorno!
Oggi con noi gioca Stefano, fratello di Mirko… ma è un pò come se giocassero entrambi: Cartigliano è la casa di Stefano e di Mirko!
La famiglia di Mirko ha voluto dedicargli una lettera commovente chiedendo di condividerla, e noi lo facciamo con piacere attraverso la pagina Facebook ufficiale della Telemar:
In questo periodo difficile per tutti , diventa ancora più forte il motivo per scrivere questa lettera.
Esattamente un anno fa Mirko ci lasciava. Si era sentito male in una serata fredda di fine gennaio , un venerdì che rimarrà impresso per sempre nella vita di chi gli voleva bene.
Sembrava una giornata come tante altre, stanchi di una settimana di lavoro , ma la nostra esistenza terrena ci riserva sempre qualche sorpresa.
Quella sera eravamo a casa ed era l’ora di cena , una telefonata interruppe la nostra “normalità “. Era Marco che ci diceva di correre subito in Ospedale perché Mirko si era sentito male , aveva tanto mal di testa e si era accasciato a terra.
In quel momento pensi sempre a un contrasto di gioco ,una forte contusione, invece gli era capitata una grave emorragia , abbastanza rara , devastante per lui e incomprensibile per la nostra “ normalità “.
Una notizia così ti scava un solco dentro , come nessuno può descrivere, un sentimento di angoscia e paura , vorresti che qualcuno ti aiutasse , una bolla di sapone che scoppiasse, …. il risveglio dopo un brutto sogno.
Ti rendi conto che sei impotente , disarmato , sconfitto e cominci a pensare che senso
ha la vita che hai fatto fino a quel momento.
Mirko è entrato in coma, questo ci ha dato il tempo di metabolizzare , di apprezzare e condividere quello che era e aveva dato agli altri; un motivo di grande orgoglio per la nostra famiglia , ma vedendolo su quel letto in rianimazione ci veniva da dirgli “ alzati coglione che è ora di finirla “.
Sono stati venti giorni di sconforto, disperazione , speranza, grande affetto da parte di tutti e come dimenticare i medici e gli infermieri che si prendevano cura di Mirko e che vorremmo abbracciare uno ad uno per la comprensione e la disponibilità che ci hanno dato.
Un grazie particolare agli amici , ai dirigenti e compagni di squadra , alle persone che hanno vissuto con noi quei venti giorni infiniti .
A tutti diciamo che siete e rimarrete sempre nei nostri cuori , perché in quei momenti la sola presenza, una parola, uno sguardo ci ha tenuto a galla come una barca in mezza alla tempesta.
Un anno è lungo, lunghissimo, Mirko ci manca tantissimo è come se una parte di noi fosse andata con lui; un’ ombra che ci accompagna sempre , una tristezza a volte mascherata dalla vita di ogni giorno.
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